Plastico Terme di Agrippa |
Pianta di Roma all'epoca di Agrippa |
Marco
Vipsanio Agrippa, edile del tempo, bonificò tutta la zona
meridionale del Campo Marzio (posteriore al Pantheon), compresa la
direzione del Tevere. Su questa area sorsero le Terme. La costruzione
ebbe inizio intorno al 25 a.C. per terminare nel 19 a.C., esse
vennero alimentate dall'acquedotto dell'Acqua Vergine (oggi
utilizzato per la Fontana di Trevi).
Le Terme
inaugurate il 12 a.C. furono inizialmente private e gestite da
Agrippa, alla sua morte, vennero lasciate in eredità al popolo
romano, quindi divennero pubbliche.
Il
complesso termale, oggi quasi interamente scomparso, fu antesignano
delle Terme Imperiali. Si presentava come un edificio composto da una
grande sala circolare coperta da una cupola attorno alla quale si
articolavano ulteriori ambienti. La pianta dell’edificio, che
misurava circa 100m di larghezza e 120 di lunghezza, ci è nota da un
frammento della Forma Urbis
Forma Urbis severiana |
e dagli studi realizzati in età
rinascimentale dall’architetto Andrea Palladio.
Inserita
nel tessuto urbanistico dell'area, includeva lo Stagnum (compreso tra le attuali Corso Vittorio Emanuele e via de' Nari) e l'antico Palus Caprae (la zona bonificata da Agrippa) alimentato
dell'Acqua Virgo, che aveva la funzione di piscina delle Terme.
Da esso
partiva un canale, l'Euripo, che attraversava la pianura del Campo
Marzio per arrivare al Tevere nei pressi del Ponte Vittorio Emanuele.
Furono
ristrutturate, assieme al Pantheon, dopo l'incendio dell'80 da parte di Adriano. Altri restauri si ebbero
in età severiana sotto Massenzio.
Funzionanti
fino al V secolo, furono poi abbandonate intorno al VII secolo.
Le
strutture vennero smantellate (per tutta l’epoca medievale) per
riutilizzarne i materiali edilizi nelle nuove costruzioni realizzate
nella zona del Campo Marzio.
Arco della Ciambella |
L'arco in un cortile del Pontificio Seminario |
Bolli laterizi dei vari restauri antichi |
Tra le
statue che componevano la ricca decorazione delle Terme vi era
l’Apoxyomenos.
La
statua bronzea, realizzata dallo scultore greco Lisippo e
databile tra il 330 ed il 320 a.C. , rappresenta un atleta intento a
detergersi il corpo con lo strigile, strumento di metallo ricurvo e
con un manico usato soprattutto dagli atleti.
Rappresenta
una novità in quanto il movimento delle braccia rompe la tradizione
greca della staticità delle statue a tutto tondo.
Apoxyomenos di Lisippo |
Si
racconta che Tiberio impossessatosi della statua in bronzo fu
costretto a ricollocarla al proprio posto per il reclamo da parte del
popolo romano.
All'interno delle terme vi erano ricche di decorazioni, pitture, mosaici e sculture, tra le altre vi è il Pignone esposto nei giardini dei Musei
Vaticani.
Pignone |
Nessun commento:
Posta un commento