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Boutique Vendome |
Alla
metà dell'Ottocento (1828) Pierre François Pascal Guerlain apre un
negozio di saponi in Rue de Rivoli n. 42 a Parigi con i suoi due
figli Aimée e Gabriel, dove venivano confezionali elisir, unguenti, candele e aceti (servivano a rianimare le signore che svenivano a causa dei bustini stretti!)
E' la Parigi di Carlo X che presto lascerà
la corona a Luigi Filippo e quindi a Luigi-Napoleone che diverrà
l'Imperatore Napoleone III.
Nel 1853 il fondatore della Maison,
Pierre François Pascal Guerlain, ha la boutique al piano terra
dell'Hotel Maurice e il laboratorio, allora fuori porta, in campagna
nella quiete di... Place de L'Etoile (oggi Place Charles de
Gaulle!). Il 1854 è il momento del primo rossetto stick! Dalla boutique ci si accorse, infatti, che le cere delle candele colorate pigmentavano perfettamente la pelle!
Nobili e scrittori, dame e cavalieri, quindi, frequentano la sua
boutique scatenando un successo insperato. Pierre François Pascal
Guerlain produce profumi su ordinazione anche "per una sola
notte", e addirittura per le pagine di un giornale.
Baudelaire
scrive:"vi sono profumi che cantano impulsi dello spirito e dei
sensi". Pierre produce per la Casa Reale francese ma anche per
quella d'Inghilterra.
La qualità di Guerlain, l'estro, la
fantasia, conquistano Parigi e l'Europa.
Napoleone III vuol
rimodernare la Capitale del lusso e fa di Rue de la Paix la via della
raffinatezza e del prestigio.
Pierre François Pascal Guerlain con
i suoi due figli Aimé e Gabriel lascia Rue de Rivoli per il nuovo
quartiere che pur non ha ancora la strada lastricata... Poi
trasferisce la fabbrica a Colombes sotto l'impulso che l'imperatrice
Eugenia Bonaparte da' alle Maison del lusso.
Guerlain realizza per
lei l'Eau de Cologne Impériale, in occasione delle nozze con
l'Imperatore Napoleone III, facendo impreziosire il flacone con le 69 api d'oro dipinte a mano api simbolo dell'Impero.
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Flacone Api |
Nasce il flacone Api, un'autentica
icona.
Da allora, il destino dell'ape e quello di Guerlain saranno
legati per sempre. Divenuta simbolo della Maison, l'ape ispira ogni
sua creazione, orna i flaconi più preziosi, oggi guida lo sviluppo
sostenibile.
Una genialità nella creazione che conferisce a
Guerlain la nomina ufficiale di profumiere di Sua Maestà.
E' il
tempo della prima vera grandeur (Corot, Delacroix, Courbert,
dipingono capolavori; la contessa di Castiglione, il principe di
Galles, la regina Alessandra del Belgio frequentano la Boutique
Guerlain) che si conclude con l'Esposizione Universale del 1867.
Ma
viene la guerra: la Prussia invade la Francia e nell'inverno glaciale
del 1870, Parigi muore letteralmente di fame. Sulle tragedie del
secondo Impero, nasce la Terza Repubblica che nel 1889 allestisce la
sua Esposizione Universale con il signor Eiffel che costruisce la
torre simbolo di Parigi, più nel futuro che nel presente, aggredito
di polemiche.
Guerlain rinasce ovviamente: profuma la regina
Vittoria d'Inghilterra, Isabella di Spagna, Sissi, Imperatrice
d'Austria, Guerlain è "il profumo" non si discute.
Aimé
e Gabriel hanno ormai sulle spalle l'eredità del padre. Ed é Aimée
a continuare i grandi successi della Maison realizzando un
capolavoro: Jicky, il primo profumo con oli di sintesi.Diviene il
primo profumo "moderno".
Si ritiene che sia stato lui a
creare la cosiddetta "Guerlinade", le note di base della
firma Guerlain utilizzate per la creazione di più profumi
Guerlain. Una rivoluzione che preannuncia il Novecento e la Belle
epoque.
La moda rivoluziona le sembianze e le situazioni: gli
uomini vestono il tight e la bombetta, la donna è stretta in
corsetti, ermeticamente chiusa da bottoni e lacci. Per possederla
bisogna davvero superare una specie di labirinto...
"Quando
tutti i lacci sono sciolti – scrive Pierre Louys, autore del
momento – la bella indossa soltanto il suo profumo: l'incenso che
prelude al sacrificio".
E' il tempo delle calze nere, del
French Cancan, si cena da Maxim, c'è l'aristocratico d'antica stirpe
e il principe dell'industria (Hennessy del cognac); c'è la duchessa
autentica e quella inventata; c'è il conte Henri de Toulouse-Lautrec
che li disegna su un angolo di tovaglia di carta, Madame Curie lavora
alla ricerca della penicillina, Henri Desgranges inventa il Tour de
France, Jicky, profumo "nuovo" è davvero il profumo di
tanta effervescenza!
Guerlain, intanto, si distingue per il suo
inconfondibile stile olfattivo sempre più indirizzato verso quelle
note di sintesi che i suoi colleghi definiscono sprezzantemente come
artificiali. Per Guerlain invece le note sintetiche sono come dei
tutori invisibili che servono ad esaltare le fragranze naturali e che
possono esprimere l'infinito del sogno olfattivo.
Nel 1906 Il nipote di Aimée, Jacques Guerlain crea "Apres l'Ondée" che evoca l'odore del biancospino e del sottobosco, tutta grazia e ingenuità. La fragranza appare in un flacone detto "Luigi XVI" realizzato nel 1902 che già aveva fatto da contenitore ad altri profumi della casa, come "Sillage" o "Avril en Fleur".
Jacques intanto lavora a L'Heure Bleue, romantico penetrante "per un giorno che ha perso la sua luce e una notte che non ha ancora trovato la sua".Un altro flacone storico
uno dei primi disegnati da Raymond Guerlain, cugino di Jacques, è
quello realizzato dalle Cristalleries de Baccarat nel 1912
appositamente per "L'Heure Bleue" un profumo
fiorito-orientale, poetico e crepuscolare, che esprime l'atmosfera di
un particolare periodo appunto: La Belle Epoque.
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L'Heure Bleu |
E' il
1912, preludio dell'inferno che verrà. Nel '14 Guerlain fa in tempo
ad aprire il suo secondo negozio in Avenue des Champs-Elysées, non
rinnova l'affitto di Rue de la Paix e solo nel '35 si installerà
definitivament in Place Vendôme.
L'Heure Bleue nei terribili anni
della Grande Guerra sarà il profumo della felicità perduta,
respirato nel fango delle trincee sul fazzoletto lasciato in pegno.
Evoluzione
e miseria fanno seguito ai tre anni della Grande Guerra. C'è
dispersione di idee, dispersione di usi e costumi, mescolanze di
modi. Arriva l'elettricità e Parigi diventa la Ville Lumière. La
moda ha trovato in Coco Chanel la massima autocritica. Si scoprono le
caviglie, la biancheria intima simbolo della Belle Epoque, si
semplifica. Si scopre qualcosa di nuovo, lo sport, l'aviazione. La
traversata dell'Atlantico diventa una sfida costante al primato di
Lindbergh. Per la donna sono tempi di quasi annullamento della
seduzione. Ma sull'Orient Express e sulla Transiberiana si cullano
sogni repressi. Puccini scrive Tosca e Bohème e Madame Butterfly.
Nasce il fascino dell'Oriente, del Giappone. Lo scrittore Claude
Ferrère affascina Jacques Guerlain con la storia delle sue eroine,
una delle quali è Mitsouko. Che diventa un altro profumo capolavoro.
Un successo immediato nell'età delle ragazze maschietto che trovano
in Mitsouko un tocco di seduzione. La parola Mitsouko è il nome
dell'eroina del racconto di Claude Farrère La bataille. La storia
ambientata in Giappone durante la guerra russo-giapponese, racconta
l'amore impossibile fra un ufficiale inglese e Mitsouko, la moglie di
Tōgō Heihachirō. Parigi e il mondo sono ora (1919) una grande
festa cosmopolita. Lo scrive anche Hemingway che la frequenta, così
come l'Aga Khan, Stravinsky, Dalì, Picasso.
Dal 1920
al 1939 è tempo di tango ma anche di jazz e charleston. "Il
mondo è una festa" scrive Hemingway, Cocteau ribatte "e io
con lui sono un fuoco di paglia che arde all'infinito".
La moda
si ispirava al gusto orientale e le donne volevano sentirsi odalische
misteriose ed enigmatiche, regine della notte sensuali e ammalianti.
Jacques
Guerlain traduce le bizzarrie del tempo e le contraddizioni dei sogni
creando nel 1921 Shalimar un profumo destinato entrare nel novero dei
capolavori della profumeria ispirato a una delle più struggenti
storie d'amore orientali, ambientata nel XVII secolo.
Fu
presentato al pubblico solo nel 1925 all'Esposizione delle Arti
Decorative a Parigi, al Grand Palais. In seguito al successo ottenuto
a bordo del transatlantico Normandie, in occasione di una traversata
verso New York di Raymond Guerlain (cugino di Jacques) e di sua
moglie, Shalimar venne lanciato in anteprima negli Stati Uniti.
Shalimar
(in sanscrito significa dimora o sala dell'amore), ricalca il nome
dei fantastici giardini Shalimar che furono voluti dall'Imperatore
Shah Jahan attorno al Mausoleo del Taj Mahal costruito appositamente
per la precoce morte della Principessa Mumtaz Mahal.
Racchiuso
in una bottiglia disegnata da Raymond Guerlain e realizzata da
Baccarat, Shalimar di Guerlain è costruito su una paradossale
armonia di fragranze formata da una testa di frizzanti note agrumate,
un cuore di Patchouli e morbido fondo di vaniglia.
Shalimar
è uno dei profumi più amati di tutti i tempi.
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Shalimar |
Passando
di successo in successo la Maison arriva così all'ultima generazione
di creatori.
Jean
Paul Guerlain è il nipote di Jacques Guerlain. Jean Paul Guerlain
dimostra di avere lo stesso straordinario naso appartenuto a tutti i
suoi predecessori. Riconosce infatti ben 3000 diverse sfumature di
profumi e odori e anche lo stesso talento come ideatore di nuove
fragranze.
Prima ha assistito, e poi ha creato la sua prima
offerta "da solista", l'ormai famoso Vetiver (1959). Altre
sue famose creazioni includono Habit Rouge un fantastico mix di note
orientali legnose e speziate che si rivela caldo ed elegante ,
Chamade, Eau de Guerlain e Nahema.
Significativa
per capire lo spirito che anima le sue creazioni è certamente la
frase "il profumo è la forma più intensa del ricordo"
divenuto ormai il motto fondante della filosofia della Maison
parigina.
Nel 1933
viene creata la fragranza "Vol de nuit" dedicata ad Antoine
de Saint-Exupéry.
Contenuta in flacone raggiato che richiama
visivamente l'effetto dato dalle eliche di un aereo in partenza,
ancora oggi a 90 anni di distanza "Vol de nuit" rappresenta
un ambito trofeo per collezionisti.
Quindi
ben 5 generazioni si sono avvicendate alla guida del prestigioso
marchio fino al 1994, quando fu acquisita da Louis Vuitton Moet
Hennessy (LVMH).
Nel 2002, l'eredità familiare di Guerlain
termina con la pensione di Jean-Paul Guerlain, sebbene continuasse a
lavorare per la casa come consulente.
Nel 2008
Thierry Wasser è stato nominato profumiere interno ufficiale di
Guerlain.
Se
esiste un Santuario del profumo questo è proprio la Boutique in
Champs-Elysée numero 68 di Parigi, è un indirizzo obbligato per gli
appassionati di fragranze.
Più di
un secolo fa la famiglia Guerlain ha incaricato Charles Mewès,
l'architetto del Ritz di Parigi, di costruire la Boutique storica di
Champs-Elysée.
Terminata
la costruzione, gli interni sono decorati da designers come Jean
Michel Frank, Christian Bérard, Diego Giacometti, Andrée Putman.
Tempio
allegorico della Bellezza il palazzo Art Noveau è stato ripensato
dall'architetto americano Peter Marino nel giugno 2005.
Gli
interni originali grigi di Jean Michel Frank sono stati restaurati,
al primo piano la Galleria degli specchi è illuminata dai riflessi
dorati delle appliques firmate Baccarat.
Un gesso
del Re Sole, il primo appassionato di profumi e il logo Guerlain
troneggiano in fondo alla galleria.
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Boutique in Champs-Elysée
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Boutique in Champs-Elysée |
Ogni anno il 20 maggio si festeggia il World Bee Day Guerlain dal 2008 lo festeggia con iniziative volte a sensibilizzare la tutela delle api. Dal 2005 collabora costantemente con la Good Planet Foundation di Parigi.
Dal 2010 ha istituito un programma di filantropia per lo sviluppo sostenibile, per finanziare gli apicoltori e promuovere l'importanza del loro lavoro e proteggere meglio le api.
Guerlain utilizza materie prime naturali per i suoi prodotti. Circa l'80% nei profumi e circa l'87% nello skincare dove troviamo il miele e la pappa reale delle api nere di Ouessant
Se non vi siete innamorati ora... 😍😍😍